Orienteering

L’Orientamento o Orienteering è una disciplina sportiva relativamente recente in Italia, mentre è molto diffusa nei paesi nordici ed è molto praticata in Europa
E’ denominato lo “sport dei boschi” ma si può praticare in ambienti diversi provando comunque emozioni stupende in chi lo pratica.
L’atleta orientista, munito di una carta topografica e di una bussola, non sempre necessaria, deve completare il suo percorso nel minor tempo possibile raggiungendo tutte le “lanterne” segnate sulla carta e disseminate lungo il tragitto. Queste “lanterne” non sono altro che una serie di posti di controllo che garantiscono l’esattezza del percorso.
Questa disciplina sportiva si pratica a piedi, in mountain bike oppure con gli sci da fondo. Ultimamente si è aggiunta una nuova specialità che è il Trail-O ovvero Orienteering di precisione, disciplina aperta anche alle categoria diversamente abili.
Durante le gare le motivazioni e lo spirito dei partecipanti possono essere le più varie. C’è chi affronta la competizione con spirito esclusivamente agonistico e chi si cimenta in corti e facili percorsi senza tante preoccupazioni di piazzamento, dal momento che completare il percorso è per molti è già di per sé gratificante.
Per questo l’Orienteering è uno sport per tutti, giovani e meno giovani, maschi e femmine, famiglie, atleti, ecc.

Nascita ed evoluzione

La prima manifestazione di orienteering si svolge in Norvegia nel 1897. Nel 1919 a Stoccolma viene organizzata la prima gara ufficiale di Corsa di Orientamento (C.O.) con la partecipazione di circa duecento concorrenti; nel 1932 viene organizzata la prima gara internazionale. A partire da questo momento l’Orienteering si diffonde in molti paesi europei. Nel 1959, in Svezia, si costituisce l’I.O.F. (International Orienteering Federation) e dal 1965 si disputano i Campionati Mondiali, con una partecipazione sempre più crescente di paesi interessati e di concorrenti.
In Italia, la prima gara ufficiale di corsa d’orientamento, viene organizzata nel 1974, a Ronzone (Passo della Mendola). Nel 1976 si disputano i primi Campionati Italiani su cartina realizzata secondo le norme internazionali. Nel 1986 il CONI ammette la FISO quale Disciplina Associata.

Dove e come si pratica

Uno sport immerso nella natura. L’orienteering è chiamato lo sport dei boschi, perché il suo campo di gara naturale è il bosco; ma non di rado si pratica anche in altri ambienti quali centri storici e parchi (Park-O)
Ci sono quattro discipline ufficiali:
CO Corsa di Orientamento: è la disciplina classica ed è praticata come corsa a piedi; è tuttora la specialità più popolare e prestigiosa
MTB-O Mountain Bike Orientamento: disciplina recente, si pratica in bicicletta e si sviluppa su carrarecce, sentieri e strade bianche.
SCI-O Sci Orientamento: si pratica d’inverno, usando gli sci da fondo su una rete di piste battute, con cartine apposite
TRAIL-O Orienteering di precisione: è una nuova disciplina che può essere praticata anche da persone con limitate capacità motorie e portatori di handicap.

Le varie fasi della gara

1) ISCRIZIONE: al momento dell’iscrizione viene consegnato il pettorale ed il cartellino-testimone che l’atleta punzone in gara. Oggi nella maggior parte delle gare si utilizza un sistema di punzonatura elettronico, con scheda magnetica.
2) PARTENZA: i concorrenti partono a intervalli di un minuto uno dall’altro. Al via il concorrente riceve la carta del terreno di gara su cui sono riportati alcuni cerchietti, che rappresentano i punti di controllo.
3) LA GARA: in gara vanno raggiunti i punti di controllo, nello stesso ordine in cui sono numerati sulla carta. Ad ogni controllo si trova un segnale bianco-arancio: la lanterna, ove l’atleta troverà un punzone con cui marcare sul cartellino-testimone personale il proprio passaggio. Con il sistema elettronico bisogna inserire l’apposito chip nella stazione di rilevamento.
4) L’ ARRIVO: appena superato il traguardo, viene rilevato il tempo di passaggio, ed il cartellino-testimone viene ritirato e controllato. Se le punzonature sono complete, vince l’atleta classificato col tempo inferiore. Con il sistema elettronico il concorrente dovrà scaricare l’apposito chip presso la stazione scarico posta in Segreteria Gara.

La carta topografica

La cartina topografica è realizzata appositamente per l’orienteering; è una rappresentazione dettagliata del terreno di gara, con l’uso di una simbologia precisa e convenzionata a livello
internazionale.
Il triangolo indica il punto di partenza della gara.
I cerchi indicano i punti di controllo da visitare in gara.
La lanterna è situata precisamente al centro del cerchietto.
Il doppio cerchio rappresenta l’arrivo.

La scala metrica

La scala metrica è un’indicazione importante che si trova in ogni cartina; ci informa di quanto sono state ridotte in cartina le dimensioni reali.
Una scala 1:10.000 significa che una larghezza di 1 cm in cartina corrisponde a 10.000 cm (=100 m) nella realtà.

I meridiani

Meridiani

Sulla cartina puoi osservare delle sottili linee parallele che attraversano verticalmente tutto il foglio: sono i meridiani, e rappresentano la direzione sud-nord; vengono usati per orientare la cartina con l’aiuto della bussola.

La simbologia a colori

Simbologia cartografica da orienteering
Simbologia cartografica da orienteering

I colori usati per i simboli hanno un significato preciso: il verde e il bianco indicano il bosco ed il grado di percorribilità della vegetazione, l’azzurro è usato per ruscelli, stagni, fontane e tutto ciò che ha a che fare con l’acqua; il giallo indica i terreni aperti, campi o prati; il nero è usato per le rocce o per le opere realizzate dall’uomo, quali edifici, recinti e sentieri; il marrone è usato per la morfologia del terreno: curve di livello, scarpatine, collinette, buche, ecc.